La religiosità
Le religioni sono il tentativo dell'uomo di accogliere ciò che non può essere accolto, in quanto è già presente. Anche se questa forma di spiritualità è molto semplice e ricca di contraddizioni risulta utile per molte persone e per questo motivo dobbiamo sempre ricordare di avere un profondo rispetto, anche quando (purtroppo) assumono una forma di potere ed espressioni di violenza. Ogni religione, prima di arrivare ad una sublimazione, passa attraverso una forma di potere.
Sarebbe già un cambiamento se le persone riconoscessero questa forzatura e riuscisse ad opporsi ad essa anche quando questo può voler dire morte. Certo, sono scelte troppo individuali e personali per dire qualcosa di più. Dobbiamo sempre ricordare che è il singolo a fare la differenza e ad avere la responsabilità di ciò che fa, dice ed è. Ci si nasconde dietro al gruppo, un po' come gli animali.
Esistono quattro facce: quando l'uomo parla a Dio, ma non lo sente diremo che è una persona credente e di grande fede. Quando è Dio a parlare all'uomo, diremo che è un profeta. Quando il dialogo è in entrambi i sensi allora diremo che è un illuminato o una santa. Quando non c'è dialogo è naturale dire che è ateo. Quattro facce dello stesso rapporto che purtroppo tengono l'uomo e Dio distanti.
Ma c'è un altra possibilità, quando reciprocamente Dio e l'uomo si accolgono. In quel momento non c'è distanza e il dialogo avviene con la stessa voce, la stessa intelligenza e non si tratta di potere o di manifestazione. Perché non c'è separazione e non c'è una mente che spurga pensieri, non c'è neppure negativo o positivo, yin o yang, tutto è e basta. Ora, posso capire la vostra difficoltà a capire di cosa stia parlando ed è per questo motivo che vi invito più ad ascoltate dentro di voi cosa si muove leggendo queste poche righe, più che a riflettere sul loro senso.
Discutere di ciò che la mente non può comprendere è inutile, si tratta di una fatica che porta solo alla divisione e alla perdita di energie. Parliamo di ciò che abbiamo e sappiamo cercando di andare un po', solo un po', più in là della nostra limitata visione. Questo piccolo passo quotidiano ci porterà avanti e scopriremo nel corso dei mesi che quel passo è in realtà più grande di quanto la stessa mente aveva pensato di fare. Evitiamo però aspettative e desideri, viviamo in un qui e ora senza ulteriori orpelli mentali. Impariamo a scoprire quando la mente osserva solo fuori o dentro e quando osserva da entrambi i lati e scopre il suo vero sé, l'anima che la spinge verso la Creazione, verso Dio.
Si può fare (?):